venerdì 23 marzo 2012

Jacopo Robusti detto il Tintoretto

Cèzanne dice: «Non ho visto il grande Paradiso di Venezia. Ho visto molto poco di Tintoretto, ma mi attira come El Greco, e in modo anche più potente, perché è più sano. Quel Greco, me ne parlano sempre e non lo conosco. Vorrei vedere più cose sue... Sì, Tintoretto, o Rubens, ecco il pittore. Così come Beethoven è il musicista, e Platone il filosofo [...]. A parte il sentimentalismo, credo che abbia conosciuto tutto, questo Tintoretto, di ciò che fa la gioia e il tormento degli uomini... Senta non riesco a parlarne senza tremare... I suoi ritratti, terribili, me l'hanno reso così familiare...»
(da: Joachim Gasquet, Cézanne. Dialogo di un amicizia, Mimesis 2010)

martedì 20 marzo 2012

domenica 18 marzo 2012

La verità di Anselm Kiefer


«È cambiato il contesto, che come ho detto - è ormai dominato dal mercato. Io però sono rimasto lo stesso. La sola differenza è che oggi so che sono capace di dipingere. Non ho talento, ma la mia mano adesso sa dipingere. Naturalmente ho sempre dei dubbi su quello che faccio, anche perché quando si crede di saper fare bene qualcosa diventa più facile sbagliarsi. Occorre fare attenzione e continuare ad interrogarsi criticamente. È il motivo per cui io non sono mai soddisfatto di quello che ho fatto. E comunque ogni risultato è sempre provvisorio. Nulla è mai definitivo»

(Anselm Kiefer, intervista a Repubblica).